In merito alla chiusura anticipata del bando emergenza Covid-19 “Contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere le MPMI ed i lavoratori autonomi piemontesi nell’attivazione di operazioni finanziarie connesse ad esigenze di liquidità”, CNA Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte e Casartigiani sono scese in campo. Il Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte ha chiesto delucidazioni in merito alla chiusura anticipata del bando emergenza Covid-19 “Contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere le MPMI ed i lavoratori autonomi piemontesi nell’attivazione di operazioni finanziarie connesse ad esigenze di liquidità”. 

“Facciamo presente che il bando in oggetto aveva scadenza 31 marzo  2021 – scrive il segretario regionale della CNA Piemonte e  segretario pro tempore del Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte Filippo Provenzano -. L’anticipo di due mesi, che fissa ora la data al 27.1.2021, non permetterà la presentazione del 50% circa delle domande pervenute a codeste Associazioni e per le quali si stanno perfezionando in questi giorni le richieste attraverso il completamento e la raccolta della documentazione relativa. Tale chiusura comporterà un danno economico per le imprese che avevano fatto affidamento su tali risorse, ampiamente volute dalle scriventi e pubblicizzate da codesta Amministrazione, e per le nostre strutture che stanno lavorando per soddisfare tali istanze e che – non potendole per forza maggiore soddisfare – subiranno un danno economico e di immagine non indifferente in questo delicato momento emergenziale. Stimiamo, sentendo le nostre strutture territoriali, che siano ancora circa 500 le imprese sul territorio piemontese che necessitano di accedere a questa misura. Nel prendere atto della comunicazione pervenuta, chiediamo inoltre delucidazioni in merito all’utilizzo delle risorse fino ad oggi stanziate: nello specifico vorremmo meglio comprendere quanto dei 3 milioni destinati a favore dei professionisti e non ancora esauriti sia stato effettivamente utilizzato e di conseguenza quanto sia ancora a disposizione e possa eventualmente essere equamente ridistribuito a favore delle imprese.

Inoltre desideriamo conoscere quale fosse la percentuale dell’ammontare complessivo dei 10.900.000 euro che sarebbe dovuta andare a copertura delle domande presentate nel primo bando ed il relativo ammontare residuo utilizzato per soddisfare le domande del secondo bando, che hanno portato in meno di dieci giorni all’esaurimento delle risorse disponibili. Siamo quindi a richiedere con quali modalità si intenda rifinanziare il bando emergenza Covid-19 e quale sarà eventualmente l’ammontare delle risorse a fondo perduto a disposizione delle imprese per il completamento del ristoro in oggetto”.

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