Salvaguardare l’integrità del trasporto pubblico, rispettare la specificità costituzionalmente riconosciuta della forma cooperativa, valorizzare l’artigianato. Le ultime bozze dei Dpcm Piattaforme hanno introdotto cambiamenti inattesi che potrebbero minare l’integrità delle attività dei tassisti e delle cooperative a cui aderiscono.
Il Governo aveva proposto un testo che ha suscitato l’apprezzamento delle sigle di rappresentanza del settore. Tuttavia l’ultima bozza, presentata nell’incontro tenutosi il 3 aprile scorso, prevede una serie di incongruenze che – a nostro avviso – non tengono conto delle specificità degli organismi economici che svolgono attività di trasporto in modalità aggregata, legittimati a operare conformemente alla normativa esistente, rispetto alle piattaforme tecnologiche di mera intermediazione che ancora non sono regolamentate nel nostro Paese.
Queste incongruenze generano un approccio parziale che svilisce i valori della cooperazione e i fondamenti del servizio pubblico di interesse generale.
“L’inattesa proposta resa pubblica successivamente all’incontro tenutosi al Ministero il 7 marzo scorso al quale ha partecipato anche CNA non rispecchia ciò che era stato presentato nel corso dell’incontro stesso. La salvaguardia della specificità del settore, che da anni opera attraverso le cooperative che offrono un servizio pubblico a supporto della categoria, non può essere equiparata alla pura intermediazione. Chiediamo quindi la modifica della proposta del Dpcm che non soddisfa le aspettative della nostra categoria”, dichiara Claudio Bontempi, Presidente Taxi CNA Piemonte