CNA, Confartigianato e Casartigiani confermano la loro contrarietà all’introduzione di un salario minimo per legge. Lo hanno ribadito oggi, martedì 2 maggio, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera sulle proposte di legge in materia di giusta retribuzione e salario minimo.

Un intervento legislativo in tema di retribuzioni – hanno sottolineato – provocherebbe una serie di disfunzioni: dal rischio di fuga dalla contrattazione collettiva alla mancata valorizzazione della contrattazione di secondo livello e del welfare di bilateralità, fino alla complessità di determinare un salario minimo che comprenda gli elementi che compongono la retribuzione differita (ferie, permessi, ROL, quota del TFR, welfare, bilateralità) e che tenga conto delle differenze tra i contratti riguardanti settori diversi.

In particolare, a giudizio di CNA, Confartigianato e Casartigiani, l’introduzione di un salario minimo legale è improponibile poiché, nel caso in cui fosse inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi, ne favorirebbe la disapplicazione e, qualora fosse più alto, si creerebbe uno squilibrio nella negoziazione degli aumenti salariali. In entrambi i casi, il risultato sarebbe un peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Inoltre, il salario minimo per legge vanificherebbe gli sforzi della contrattazione collettiva per individuare soluzioni alle mutevoli esigenze organizzative e di flessibilità delle imprese e rischierebbe di colpire tutele collettive e sistemi di welfare integrativi in favore dei dipendenti, come quelli applicati nei settori dell’artigianato e delle PMI.

È il caso dei contratti collettivi sulle prestazioni bilaterali che determinano vantaggi economici per i dipendenti ben superiori alla sola quota di contribuzione. Le tre Confederazioni insistono, invece, per estendere il più possibile l’integrale applicazione del contratto collettivo e contrastare il dumping contrattuale, attraverso una normativa che incentivi l’applicazione dei contratti di qualità e potenziando la vigilanza ispettiva.

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