È stato presentato ieri, martedì 23 giugno, il primo rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia, curato per la CNA dal centro ricerche del Cresme.

L’indagine per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti. L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni (con 188mila imprese, 760mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione). E, grazie alla spinta dell’innovazione e della manutenzione, il settore è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni a un ritmo compreso tra il 4 e il 5 per cento annuo fino al 2020 con il picco dell’impiantistica innovativa.

Per quanto riguarda l’occupazione, il fatturato, la produzione e le strategie messe in campo per resistere alla recessione, il comparto ha dimostrato una tenuta media migliore dell’economia in generale.

Ha dichiarato il segretario nazionale Sergio Silvestrini: «Questo settore, che interessa dalla geotermia alla banda larga, è di grandissimo rilievo per l’economia. Ed è stato in grado di reagire alla crisi in maniera dinamica e creativa, approfittando di ogni occasione a disposizione. Per costruire il futuro – ha continuato – è necessario che il settore sia pronto a raccogliere le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano ha troppi anni sulle spalle e non è per nulla adeguato alle esigenze più moderne».

Fonte: www.cna.it

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