Dopo un lungo e articolato confronto iniziato nel corso del 2021, Confartigianato Imprese Piemonte Costruzioni, CNA Piemonte Costruzioni, Fiae Casartigiani Piemonte e Feneal UIL, Filca CISL, Fillea CGIL, il 13 aprile scorso hanno rinnovato il Contratto Collettivo Regionale di Lavoro edilizia ed affini artigiano.

Il confronto tra Parti sindacali, mai così prolungato, è stato comunque utile a riprendere e consolidare le relazioni sindacali di categoria anche grazie all’analisi congiunta realizzata su un territorio, quello piemontese, che, per quanto concerne il trattamento della categoria, risulta caratterizzato da una forte disomogeneità e complessità.

La principale sfida, almeno dal punto di vista delle Parti datoriali, è stata quindi far convergere in un unico contratto regionale le peculiarità territoriali, creando una trama politico-sindacale fortemente strutturata e finalizzata anche ad un percorso di omogeneizzazione dei trattamenti contrattuali locali.

Al contempo, si è formalizzata la piena legittimità all’attività sindacale degli otto territori provinciali attraverso la costituzione delle Commissioni Intersindacali Provinciali composte dai Rappresentanti territoriali delle Parti sociali firmatarie titolate ad affrontare temi e problematiche legati al comparto.

A garantire alle imprese una maggior tutela e rappresentanza legata a un costante monitoraggio dell’andamento del settore è stato costituito un Osservatorio Bilaterale Regionale per il settore dell’edilizia, unitamente ad un Tavolo di confronto politico permanente.

Enzo Tanino, Presidente Confartigianato Imprese Piemonte Costruzioni: “La firma del Contratto Collettivo Regionale per le imprese edili artigiane e le piccole e medie industrie del Piemonte rappresenta un momento di piena condivisione di idee, di un progetto comune per l’ordinato sviluppo di un settore che affronta un periodo di espansione costellato però da enormi difficoltà operative, legate principalmente al costo di materiali e attrezzature, come al difficile reperimento di addetti qualificati e specializzati. Un investimento importante sulla formazione e sulla qualificazione degli operatori del settore, avendo come obiettivo principalmente la sicurezza, la qualità e la professionalità del lavoro, indispensabili per affrontare gli stimolanti impegni futuri. Strumento indispensabile sarà il sistema di rilevamento e controllo dei dati indicativi dell’andamento del settore, dal quale ci aspettiamo indicazioni utili finalizzate anche a calibrare correttamente l’impiego delle risorse pubbliche disponibili e di quelle derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale”.

Andrea Talaia, Presidente Regionale CNA Piemonte Unione Costruttori: “Il contratto porta con sé una valorizzazione e un consolidamento delle relazioni sindacali e lo spiriti della firma certifica come le aziende edili del Piemonte vadano tenute al centro della discussione, prevedendo il pieno coinvolgimento del sistema bilaterale con particolare attenzione alla regolarità e sicurezza nei cantieri e qualificazione di professionalità e operatori contrastando casi di elusione delle regole. Fondamentale l’istituzione del Tavolo politico permanente che avrà il compito di evidenziare unitamente alle istituzioni preposte eventuali criticità del settore. Avanzare proposte finalizzate allo sviluppo del comparto, alla luce della nuova regolamentazione sull’efficientamento energetico degli edifici e la stabilizzazione del sistema dei bonus fiscali nell’ottica di una reale messa in sicurezza del patrimonio edilizio residenziale e produttivo esistente”.

Paolo Mignone, Presidente Casartigiani Piemonte: “La trattiva che ha portato alla firma del nuovo contratto è stata lunga e articolata ma ha confermato l’impegno comune volto a valorizzare il settore edile artigiano. Se da una parte il contratto evidenzia la necessità di armonizzare i vari trattamenti economici previsti nei singoli territori, dall’altra prevede la costituzione di un Osservatorio regionale grazie al quale sarà possibile affrontare temi di più ampio respiro, tra i prioritari quello legato ai fabbisogni formativi principalmente richiesti dalle imprese artigiane edili piemontesi, in particolare per quanto riguarda le competenze di difficile reperibilità, oltre a favorire lo scambio di dati e informazioni tra le istituzioni al fine di favorire regolarità e trasparenza del settore”.

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