CNA Piemonte, Confartigianato Piemonte e Casartigiani Piemonte (presenti con Alessio Cochis, Mattia Basile, Silvano Gecchele, Luca Massenz e Giorgio Calvi), in forma unitaria, come Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane del Piemonte, sono state ascoltate in Terza Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte dove prosegue l’esame della Proposta di legge al Parlamento con prima firmataria la Consigliere Regionale Sara Zambaia, per modificare il Codice delle assicurazioni e mettere così fine a situazioni di mercato caratterizzate da limitazione della libera concorrenza e abuso di posizione dominante da parte delle Compagnie Assicuratrici. 

A rischio ci sono 2.600 imprese in Piemonte, con circa 8mila addetti. 

Le  Confederazioni regionali dell’Artigianato contestano la “canalizzazione” dei sinistri attuata dalle citate Compagnie  che impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate, in violazione del DL concorrenza del 2017.

In questo modo si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti che non operano in convenzione.

“A causa della canalizzazione attuata delle Compagnie  assicuratrici assistiamo ad una violazione del principio di libera concorrenza – ha dichiarato Silvano Gecchele, Presidente Regionale CNA Carrozzerie – le imprese di carrozzeria non convenzionate si vedono sottrarre commesse di lavoro da parte dei clienti indotti a rivolgersi altrove con conseguente forte riduzione della propria attività e dei margini di guadagno. Le Compagnie riconoscono inoltre tariffe orarie di manodopera spesso inferiori al costo lordo del dipendente.”

“Per altro verso – ha aggiunto Mattia Basile, rappresentante di Confartigianato Piemonte – le imprese convenzionate hanno perso la loro capacità di libera determinazione delle tariffe di mano d’opera secondo le regole di mercato, in quanto indotte dalle compagnie di assicurazione ad accettare tariffe al di sotto di quelle normalmente applicate. Ne deriva il forte rischio che gli interventi riparativi, per garantire margini di guadagno utili alla sopravvivenza delle imprese, di fatto costringano le stesse a lavorare sottocosto, molte volte sacrificando la qualità con conseguente aumento del rischio della sicurezza dei veicoli che circolano su strada”.

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