Un welfare su misura per gli anziani è possibile. Parola di Gabriele Fava, Presidente dell’Inps, che nei giorni scorsi ha toccato l’argomento al Meeting di Rimini nel corso di un talk dal titolo “Vivere di più, vivere meglio? Il welfare al bivio”, organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà.
La ricetta del Presidente Fava si basa su due ingredienti fondamentali: 1) la tecnologia, a cominciare da AI; 2) le risorse. Il sito dell’INPS, peraltro, dispone già di un “Consulente digitale delle pensioni” che utilizza l’Intelligenza artificiale e che negli ultimi 12 mesi ha risposto ai quesiti posti da due milioni di italiani. Il servizio, realizzato nell’ambito dei progetti finanziati dal PNRR, ha permesso a tanti pensionati di verificare in maniera semplice e dinamica, se hanno diritto o meno ad una serie di prestazioni integrative sulla base della loro situazione pensionistica attuale.
Il salto di qualità, secondo Fava, è possibile proprio grazie ad AI, che in termini di servizi per il welfare rivolto agli anziani può offrire interessanti opportunità, ad esempio attraverso gli assistenti digitali (se del caso anche robotizzati), a cominciare da contesti “protetti” come quelli delle RSA e delle strutture di housing. Secondo il Presidente INPS, queste applicazioni dell’Intelligenza artificiale avrebbero un forte impatto positivo sulla cosiddetta silver economy, che secondo alcuni recenti studi può avere una ricaduta pari a 43 miliardi sull’economia nazionale.
Oggi sappiamo che nel 2050 i cittadini over 65 rappresenteranno il 35% della popolazione italiana e che, sulla base di questa proiezione, occorre ripensare il nostro sistema di welfare, sia sotto il profilo previdenziale, che assicurativo; non ultimo, ovviamente, quello sanitario. Sono ben 440 le prestazioni socio-assistenziali e previdenziali erogate dall’Inps a 52 milioni di utenti (pari all’87% della popolazione). I pensionati sono 16 milioni, mentre gli assicurati ammontano a 26,3 milioni, e altri 10 milioni sono i figli under 18 beneficiari dell’assegno unico (6,2 milioni di famiglie). Tra questi 5 milioni usufruiscono di prestazioni socio-assistenziali che fanno dell’Inps il vero “Hub del Welfare”. «Lavoriamo per un welfare generativo – ha spiegato Fava – che dovrà personalizzare le prestazioni in relazione alle diverse esigenze di tutto il ciclo di vita delle persone».