Le microimprese, che da sole rappresentano oltre il 96% del totale, possono potenzialmente accedere al 17% del mercato degli appalti pubblici. E la quota che riescono ad aggiudicarsi fatica a superare il 5% del suo valore.

È quanto è emerso da “Appalti pubblici. L’Everest delle piccole imprese”, 4a edizione dell’Osservatorio Burocrazia di CNA Nazionale, un lavoro certosino frutto dell’analisi di oltre 6mila bandi che riguardano 28 città italiane.

L’indagine ha esaminato le procedure di gara di quattro settori: edifici scolastici, edilizia residenziale pubblica, manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, realizzazione di piste ciclabili.

Giusto per farsi un’idea: il mercato degli appalti pubblici è passato dai poco più di 100 miliardi del 2016 ai quasi 200 del 2021. Perché è come scalare l’Everest per le piccole imprese? Perché è una continua rincorsa alle modifiche normative, lo stesso atto di accedere a un appalto pubblico è un’impresa. Per tanti motivi: 813 modifiche al Codice dal 2016, 45 decreti ministeriali, 17 linee guida Anac, 36mila stazioni appaltanti che adottano pratiche differenti.

Ancora: solo il 18% dei bandi prevede la suddivisione dell’appalto in lotti, il 30% delle procedure si svolge ancora in modalità cartacea, gli allegati ai bandi di gara possono raggiungere anche lo spropositato numero di 150.

La penalizzazione di artigiani e piccole imprese, di fatto, non accresce la trasparenza delle gare. Solo tre stazioni appaltanti su 10 garantiscono la piena trasparenza delle informazioni di gara. E ben quattro su 10 non pubblicano alcun dato relativo all’aggiudicazione e di conseguenza non solo mancano di chiarezza ma non aiutano le imprese uscite sconfitte a comprendere i motivi dell’esclusione e a migliorare le proprie offerte future.

CNA ha pronto un decalogo per cercare di migliorare la situazione e creare un mercato più efficiente e trasparente, sia per le piccole imprese che, soprattutto, per i cittadini.

Come agevolare le microimprese nel loro percorso verso l’accessibilità ai bandi? Come stimolare le istituzioni per una reale semplificazione della burocrazia? Questa la sfida da vincere: se vogliamo essere una Regione (e quindi un Paese) competitivo abbiamo la stringente necessità di rendere le pratiche burocratiche più snelle e veloci, proprio perché la burocrazia deve essere un supporto e non un ostacolo per chi desidera fare impresa e risultare competitivo sui mercati.

Il 2023 che vogliamo è l’anno in cui tutte queste incertezze e timori per il futuro verranno smentiti da un effettivo cambio di rotta da parte di chi deve agevolare e non ostacolare il nostro tessuto imprenditoriale. Siamo certi che con la collaborazione di tutte le parti in causa questo percorso sarà possibile e che la piccola/microimpresa e gli artigiani potranno avere finalmente accesso alle risorse di cui hanno bisogno per lavorare al meglio ed essere più forti e competitivi, in grado di affrontare le sfide che il futuro ci sta mettendo di fronte.

In questo 2023 lavoreremo al fianco di artigiani, piccole e microimprese per far sì che gli appalti non rappresentino un monte Everest da scalare ma una reale occasione di crescita.

Delio Zanzottera
Segretario Regionale CNA Piemonte

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