Nel dibattito che da qualche tempo mette a confronto, talvolta in modo acceso, chi è favorevole e chi contrario alla commercializzazione della carne sintetica, si inserisce il convegno che si è tenuto a Cavour sabato scorso 15 aprile. “LA RAZZA PIEMONTESE dono della natura, non del laboratorio”, organizzato da Confagricoltura Torino in collaborazione con Crédit Agricole.

Tra le ragioni di chi sostiene la carne sintetica c’è, in primis, la sostenibilità: non produce scarti e abbatte il consumo di acqua e l’emissione di gas serra. Inoltre, non compromette il benessere animale e garantisce la sicurezza alimentare.

Chi è contrario, invece, punta decisamente il dito contro le multinazionali del “cibo in provetta” che, con abili operazioni di marketing tenterebbero di modificare i nostri stili alimentari naturali fondati sulla qualità e sulla tradizione.

Secondo questa corrente di pensiero, non si tratta di carne ma di un prodotto figlio della bio-ingegneria, che non salva l’ambiente, perché consuma più acqua e più energia di molti allevamenti tradizionali, e nemmeno aiuta la salute, dal momento che non c’è alcuna garanzia sulla sicurezza dei prodotti chimici utilizzati per il consumo alimentare.

Tutela della salute dei consumatori e della biodiversità sono le ragioni a sostegno del NO nel nostro Paese.

Una posizione contraria emersa chiaramente anche dal convegno organizzato da Confagricoltura. Tra i relatori c’era anche il Presidente nazionale CNA Ristorazione e Presidente regionale CNA Alimentare, Giovanni Genovesio, che ha posto l’accento sulla valorizzazione dei prodotti del territorio a partire dall’eccellenza in termini di qualità: “Ringrazio Confagricoltura per l’invito. È stato per tutti noi presenti al convegno un importante momento di confronto che rafforza, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la nostra intenzione, come CNA, di lavorare per la tutela delle filiere”.

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