I bandi europei sono un macro cosmo particolarmente ampio e molte volte piuttosto complesso, ma costituiscono anche un grande volano di sviluppo per le piccole e medie imprese del nostro Paese.

Saper sfruttare al meglio le opportunità offerte da un progetto europeo significa, in ogni caso possibile, essere un’impresa capace di affrontare al meglio il presente con lo sguardo già proiettato verso il futuro.

I vantaggi di saper utilizzare risorse comunitarie sono un dato di fatto che ogni Paese d’Europa oggi ha ben presente. Si tratta di un obiettivo vincolante alla sopravvivenza dell’economia interna e non si riferisce soltanto ai fondi PNNR, ma a qualsiasi finanziamento, anche il più piccolo, che può interessare sia il settore pubblico sia il settore privato.

Vediamo nel dettaglio di cosa parliamo quando ci riferiamo ai finanziamenti europei e quali sono le possibilità, per imprese private oppure anche per gli stessi enti pubblici, di attingere a finanziamenti provengono dai fondi comunitari.

Cos’è un bando europeo e come funziona

Per comprendere meglio un mondo talvolta complesso e orientarsi al suo interno, si possono fare due macro distinzioni: esistono i fondi la cui gestione è direttamente in capo alla Commissione europea (gestione diretta), o comunque ad un’agenzia ad essa demandata, che eroga i contributi attraverso bandi pubblicati periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea o sul web, attraverso i portali delle Direzioni Generali della Commissione. Oppure ci sono i fondi a gestione indiretta, ovvero demandata agli stati membri, generalmente attraverso le amministrazioni nazionali, regionali o anche locali. Le Regioni, in particolare, sono fra le principali utilizzatrici dei fondi indiretti sulla base dell’attuazione di specifici programmi operativi.

Accedere ai fondi diretti è più complicato, specie per quei soggetti meno grandi e strutturati. Sono gestiti dalla Commissione Europea che eroga i finanziamenti agli utilizzatori finali. Sono fondi che possono ancora ulteriormente essere divisi in: programmi intracomunitari, che coinvolgono i Paesi membri dell’Unione e riguardano politiche interne di interesse europeo, oppure in programmi di cooperazione esterna, che promuovono la cooperazione dei Paesi membri con Paesi terzi rispetto all’Unione.

La Commissione Europea, che ha sede a Bruxelles, predispone i programmi inerenti a diversi settori, la cui attivazioneavviene mediante bandi europei. Il bando (Call for proposals), in questo caso, è un invito a presentare proposte innovative e di valore europeo e contiene le indicazioni necessarie per partecipare alla selezione dei progetti.

Questi bandi non sono destinati a finanziare direttamente le singole attività imprenditoriali, ma si rivolgono a progetti transnazionali di medie dimensioni, che devono rispettare obiettivi e temi definiti. Uno dei requisiti deve essere, quasi sempre, la costituzione di un partenariato internazionale.
Diverso invece il discorso quando si parla della gestione indiretta. In questa categoria rientrano i bandi che possono supportare una piccola e media impresa con maggior facilità, anche per la semplicità data dalla prossimità degli interlocutori che li gestiscono (Stato, Regioni, etc.). Vediamo nel dettaglio come.

Come individuare i bandi europei più adatti alle esigenze della tua attività

I fondi europei a gestione indiretta sono veicolati sui territori dagli enti nazionali e regionali e, per questa ragione, garantiscono come già accennato un accesso più semplice per i beneficiari potenziali, da un lato, ma anche più specifico e alla portata di una ditta singola che abbia la finalità di accrescere e migliorare la propria realtà produttiva. A seconda della tipologia, i fondi indiretti possono interessare anche un’associazione, piuttosto che un istituto scolastico o un libero professionista.

I fondi a gestione indiretta comprendono quasi l’80% del bilancio dell’Unione Europea e nascono proprio con l’intento di ridurre le disparità tra le diverse zone dell’UE.

In Europa, attualmente, i grandi fondi denominati fondi strutturali e d’investimento europei sono cinque: il fondo europeo di sviluppo regionale, il fondo sociale europeo, il fondo di coesione, il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.

Ognuno di questi risponde a specifiche esigenze e si esprime attraverso bandi nazionali o regionali a fondo perduto, oppure mediante finanziamenti con tassi d’interesse agevolati.

All’interno di questi contenitori (è così che possiamo immaginare i grandi fondi), le Regioni, che li gestiscono, assegnano delle dotazioni finanziarie complessive in subordine a quanto attribuito loro dalla Commissione Europea. Queste dotazioni, poi, vengono ulteriormente distribuite sui vari bandi, che possono essere pubblicati periodicamente oppure restare aperti per tutta la durata, o quasi, della programmazione settennale. I bandi di quest’ultima tipologia sono definiti bandi a sportello.

Qualunque sia la natura del bando, l’agevolazione può essere richiesta sotto forma di contributo percentuale complessivo su acquisti di attrezzature o sull’esecuzione di opere, ma anche per la realizzazione di progetti più complessi sui quali può essere necessario finanziare interventi immateriali o promozionali.

Ogni impresa, per orientarsi in modo specifico, può monitorare i vari siti istituzionali, che pubblicano puntualmente attraverso i propri albi pretori o le proprie aree riservate ai bandi ogni nuova agevolazione, con tutte le informazioni necessarie a preparare una candidatura ed eventualmente i contatti per ulteriori informazioni o precisazioni. In alternativa è possibile iscriversi a portali che comunicano le nuove uscite a seconda delle aree di interesse selezionate, sia per quanto riguarda i fondi a gestione diretta o indiretta (https://ted.europa.eu è fra i più noti portali, ma ci sono anche siti in abbonamento che semplificano le informazioni per i bandi a gestione indiretta quali ad esempio www.europafacile.net). Ci sono poi infine le associazioni di categoria che rappresentano un’ottima fonte di informazione specifica.

Come preparare una proposta vincente per un bando europeo

Per preparare una candidatura per un bando europeo, se si è un’impresa desiderosa di concretizzare uno specifico progetto, è possibile approcciarsi in autonomia alla realizzazione della proposta, attingendo direttamente dalle informazioni messe a disposizione da ciascun bando. Sovente, tuttavia, si tratta di bandi complessi, che richiedono una documentazione corposa e una altrettanto onerosa conoscenza della materia. Per questa ragione, per aumentare le possibilità di successo, la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi a un professionista che conosca in modo dettagliato la materia e le procedure. Sovente il fai da te non risulta altrettanto efficace.

Ci sono professionisti esperti di europrogettazione o studi professionali in grado di seguire l’impresa dal primo approccio sino alla fine del procedimento e, sovente, a seconda della tipologia di fondo europeo in cui ci si trova ad operare, si possono trovare specifici professionisti.

Se ad esempio si deve partecipare ad un bando riguardante la ricerca e lo sviluppo, con elementi di forte innovazione, generalmente sarà consigliabile rivolgersi a professionisti nel settore delle start up innovative o dell’innovation technology. Se l’obiettivo è invece quello di partecipare ad un bando di un fondo PSR, che gestisce il mondo agricolo e agroalimentare, sovente con dinamiche di cooperazione e partenariato locale, costituito da reti e filiere, ci sono studi agronomici o professionisti simili, ma anche associazioni di categoria.

Ci sono poi, su un livello diverso, europrogettisti che sanno redigere e presentare progetti conformi alle call e alle politiche europee, ad un livello decisamente ancora più complesso e dettagliato.

A prescindere dalla strada scelta, la migliore e più efficace partecipazione ad un bando si ottiene quando si riesce ad aggiudicarselo. Vediamo quindi, dopo l’invio della domanda, quali sono le azioni principali da non dimenticare.

Come gestire e monitorare un progetto finanziato da un bando europeo

Una volta presentata una domanda di finanziamento non bisognerà far altro che seguirne l’iter di verifica e approvazione.

Ogni ente a cui si presenta una domanda effettua un’istruttoria fra le domande pervenute e redige quindi della graduatorie oggettive. Non è scontato che ogni domanda che venga correttamente presentata sia poi effettivamente finanziata. In molti casi è possibile che non vi siano risorse sufficienti, anche solo temporaneamente.

In qualsiasi caso è importante monitorare i risultati, intanto fornendo sempre in fase di candidatura i dati corretti quali email e indirizzo PEC, in modo che l’ente preposto a gestire i finanziamenti sappia a chi comunicare gli esiti.

In seconda battuta bisogna essere reattivi: ci sono casi in cui, talvolta, sono richieste integrazioni e spesso, per la loro presentazione, viene assegnato un tempo limitato.

Infine è necessario avere ben chiare e presenti le regole del bando: entro che data sarà necessario rendicontare le spese, se vi è la possibilità di chiedere anticipi o acconti, qual è la procedura da seguire per rendicontare le spese, etc.

Se la domanda è stata compilata in autonomia su una specifica piattaforma, allora bisognerà ricercare informazioni e aggiornamenti per proprio conto: generalmente sono comunicazioni inviate direttamente dall’ente, ma in ogni caso sempre pubblicate sui siti di riferimento. Se invece ci si è affidati a un professionista, allora sarà lui a tenere i contatti con l’ente erogatore e aggiornare il cliente.

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