Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente e così la tipologia dei lavori più richiesti. Anche il 2022, infatti, conferma una tendenza in continua evoluzione.

Le carriere lavorative, oggi, assumono forme diverse e molteplici. Per i lavoratori italiani, gli stipendi sono inferiori ai tassi di inflazione, ed è un dato di fatto piuttosto anomalo visto che non si verificava da oltre tre decadi. Chi ha un lavoro subordinato, in questo modo, si trova nella condizione di ricercare maggiore stabilità economica in un contesto di mercato che sta completamente ripensando i modi e gli ambienti di lavoro. Gli orari flessibili, ad esempio, sono in cima alla lista delle priorità di chi sta cercando lavoro, seguiti dalla richiesta di aumenti salariali che riescano almeno a pareggiare l’inflazione.

Ma quali sono, dalla parte opposta, i lavori più richiesti dalle aziende in Italia?

Dalle ultime indagini e da una serie di studi sui trend provenienti per la maggior parte delle società che si occupano di selezione del personale è emerso che le più richieste restano le professioni “digitali” e informatiche. Ma non manca qualche sorpresa, poiché resta alta anche la domanda di tecnici, progettisti, geometri e sono molte le richieste di operai specializzati.

Non sempre, dunque, domanda e offerta si incontrano in modo preciso. La pubblicità e il marketing, l’informatica, l’assistenza sanitaria e la gestione delle risorse umane restano skills particolarmente interessanti.

Vediamo più nel dettaglio la situazione sul fronte delle imprese in questo 2022.

Quali sono i lavori più richiesti nel 2022

Una tra le più importanti agenzie al mondo in ambito di selezione del personale ha stilato una classifica delle posizioni più richieste dalle aziende, analizzando oltre quattromila annunci all’interno del proprio data base, riferiti al mercato italiano.

Tra i lavori più richiesti del 2022 continuano ad andare per la maggiore nuove professioni legate al mondo digitale e al settore informatico e tecnologico: settori in forte ascesa come negli scorsi anni lo sono state le posizioni di Social Media Manager e SEO specialist, ancora fortemente gettonate.

Tuttavia, nel 2022, anche per via dell’uscita dalla pandemia, sembra esserci ancora molto spazio per i lavori più manuali.

Stilando una classifica delle professioni più interessanti per le imprese che riguardano questa fascia di lavoro, tra i lavori più richiesti del 2022 spicca il Software Engineer, colui che si occupa di realizzare software e modellarli secondo le esigenze dell’azienda per la quale lavora. 

Naturale evoluzione del mercato degli acquisti online e delle piattaforme di ecommerce, subito dopo si trova l’addetto all’assistenza clienti. Sempre legata al campo informatico anche la terza piazza, ossia quella del tecnico di rete e sistemista. Non mancano, quindi, le richieste per gli operai specializzati, gli operai metalmeccanici e il personale sanitario ed in particolare gli infermieri. Un’altra richiesta molto presente in tutte le agenzie di ricerca è poi quella del magazziniere. A chiudere la lista della top ten troviamo quindi: il Cyber-Security Specialist, sempre più determinante in azienda per proteggere i segreti aziendali e la privacy di clienti o dipendenti di una società, l’analista delle risorse umane e il data scientist, uno dei ruoli più ricercati dalle aziende che si occupano di effettuare la cosiddetta transizione digitale.

Quali sono le professioni del futuro?

In uno scenario che cambia continuamente e nel quale la tecnologia riveste sempre più un ruolo interessante, è curioso provare a immaginare quali saranno le professioni dei prossimi anni maggiormente ricercate e gettonate. Secondo una ricerca del World Economic Forum, infatti, il 65% dei bambini attualmente in età scolare svolgerà professioni che al momento non sono ancora state inventate.

Su questa base, considerando anche le competenze che vengono maggiormente richieste già oggi, come ad esempio, la creatività, il pensiero analitico e critico, la resilienza e l’intelligenza emozionale oltre alle intramontabili leadership e capacità di problem solving, alcuni mestieri del prossimo futuro sono diretta conseguenza del cambiamento del mondo del lavoro come dello smart working, altri sono ipotizzabili e magari un po’ bizzarri, ma non necessariamente distanti da ciò che potrebbe concretamente essere. Tra questi si trovano: gli esperti di edge computing, che si occuperanno di mettere a punto e gestire software e hardware in relazione allo sviluppo delle intelligenze artificiali. E poi il responsabile della collaborazione uomo-macchina (il machine teaming manager) che cercherà quelle funzioni aziendali migliorabili con la tecnologia o anche il sarto digitale, che supporterà gli acquisti su misura sulle piattaforme online. Può far sorridere oggi, ma tra i lavori del 2035 potrebbe trovarsi anche la figura del personal trainer da remoto o il tecnico sanitario dell’intelligenza artificiale che potrà, con l’ausilio di medici, assistere i pazienti anche da remoto. Oppure ancora  l’architetto della realtà aumentata per realizzare i viaggi del futuro.

Come essere attrattivi per la generazione Z

(la vera sfida del mercato del lavoro)

C’è una generazione, nel 2022, quella compresa tra i 10 e i 25 anni (la generazione Z) che si trova in una condizione particolare perché formata da quei giovani che hanno terminato o stanno terminando la propria formazione, sia essa superiore o universitaria, assieme a bambini che si confronteranno con le professioni del prossimo futuro che abbiamo citato poco sopra. 

Tutti, però, indistintamente, fanno parte di quella generazione che cerca o cercherà nuove attrattive nel mercato del lavoro rispetto alle generazioni precedenti.

Cosa fare, dunque, lato imprese, per accrescere l’attrattività agli occhi di questi giovani?

Se c’è un elemento che caratterizza la generazione Z rispetto alle generazioni precedenti è una maggiore attenzione alle diversità, all’inclusione e al diversity management. Valori praticamente non considerati dalle generazioni che hanno preceduto questa, ma che i giovani ritengono molto importante. Questa generazione si connota per la riscoperta di certi valori, la volontà di lottare per i diritti e per l’uguaglianza ed è molto più flessibile rispetto le generazioni dei propri padri e dei nonni. Le aziende devono tenerne conto perché la generazione Z si aspetta certamente di trovare un ambiente di lavoro in cui ci sia flessibilità culturale e organizzativa, nel rispetto delle differenze e che permetta di lavorare da remoto e in fasce orarie variabili.

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