“Questo inizio del nuovo percorso dell’Eccellenza Artigiana fortemente voluto dalla nuova Giunta della Regione Piemonte è il segnale di una nuova attenzione delle istituzioni verso il mondo delle piccole imprese ed in particolare di quelle connotate da contenuti artistici, tradizionali e innovativi, che esprimono al meglio la ricchezza e il valore delle produzioni artigiane piemontesi. Si tratta di realtà molto radicate nei territori, con un patrimonio di conoscenze e competenze uniche in Italia, che rappresentano altresì un’opportunità per i giovani da riscoprire anche in chiave occupazionale”.

Con queste parole il presidente di CNA Piemonte, Fabrizio Actis, ha commentato l’avvio di una nuova fase dell’Eccellenza Artigiana.

L’Eccellenza Artigiana è il riconoscimento attribuito dalla Regione Piemonte alle imprese dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico che operano garantendo il rispetto della tradizione e la qualità del prodotto per i settori del manifatturiero e dell’alimentare. Nel corso degli anni hanno ottenuto questo riconoscimento 2.588 aziende artigiane (984 per il comparto alimentare e 1.582 per quello manifatturiero).

Dopo vent’anni dalla sua attuazione, si è ritenuta necessaria e opportuna una revisione del marchio per potenziarne in particolare la conoscenza da parte dei consumatori, affinché venga sempre di più percepito come sinonimo di prodotti certificati e di qualità. Tutto questo al fine di valorizzare le singole imprese che dimostrano di possedere i requisiti di eccellenza, di fornire un servizio ai cittadini per facilitare la scelta dei migliori fornitori e di costituire un insieme di imprese che, per l’elevata qualità dei processi e dei prodotti, dia lustro al territorio piemontese attraverso il suo comparto artigiano.

La revisione del marchio, voluta dalla Giunta regionale, è stata illustrata questa mattina in una conferenza stampa, convocata a Torino, presso il Palazzo della Regione Piemonte, dall’assessore regionale all’Artigianato, Andrea Tronzano e dal Comitato Coordinamento Confederazioni Artigiane Piemonte.

“Ringrazio per la fattiva collaborazione le associazioni di categoria – ha continuato l’assessore regionale Andrea Tronzano – che hanno lavorato per dare nuovi stimoli e nuovi imput a un settore che non a caso è una delle eccellenze in tutti i sensi del comparto produttivo piemontese. Se sapremo valorizzare al meglio tutte queste esperienze il Piemonte avrà un settore che potrà essere trainante dal punto di vista economico. La nostra versatilità e qualità deve rappresentare un punto di forza quanto mai unico e diventare un elemento di vantaggio competitivo”.

Tra le novità, la durata quinquennale del marchio, finalizzata ad una continua verifica dei requisiti; il marchio diventa un riconoscimento a tutto tondo, che tiene conto non solo del saper fare, ma anche del sapersi presentare; nuovi, inoltre, i criteri di valorizzazione, che tengono conto del miglioramento della gestione d’impresa, della tradizione e del legame coi territori, della formazione continua, della sostenibilità socio-ambientale e dell’apertura verso i mercati internazionali.

Che cos’è l’eccellenza artigiana

L’Eccellenza artigiana è il riconoscimento (previsto e avviato con il Testo unico dell’artigianato L.R. 21/1997) attribuito dalla Regione Piemonte alle imprese dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico che operano garantendo il rispetto della tradizione e la qualità del prodotto per i settori del Manifatturiero e dell’Alimentare. Dai primi anni Duemila ad oggi hanno ricevuto il riconoscimento 2.588 aziende artigiane, 984 per il comparto alimentare e 1.582 per quello manifatturiero. Tra i settori che maggiormente hanno beneficiato del marchio si evidenziano la panificazione e la pasticceria, le lavorazioni in legno, il restauro ligneo, la gioielleria. La maggior parte delle imprese eccellenti (908) è collocata nella provincia di Torino, seguita a ruota da quella di Cuneo, con 768 “eccellenti”, e, con numeri minori, ma comunque importanti, Alessandria (242), Novara (174), Verbania (168), Biella (112), Asti (102), Vercelli (92).

Il riconoscimento dell’eccellenza artigiana è particolarmente importante in Piemonte, dove l’artigianato è una realtà imprenditoriale di peso che conta il 27% delle aziende sul totale delle imprese e occupa 141.000 lavoratori. Quasi l’80% del comparto è costituito da ditte individuali, quelle dove più frequentemente si riscontra l’eccellenza e l’originalità del prodotto artigiano artistico e tradizionale.

In relazione alla ormai ventennale attività di riconoscimento, in accordo con le associazioni artigiane e con la Commissione regionale per l’artigianato, si è ritenuta necessaria e opportuna una complessiva revisione del marchio per potenziarne in particolare la conoscenza da parte dei consumatori, affinché venga sempre di più percepito come sinonimo di prodotti certificati e di qualità, al fine di:

  • valorizzare le singole imprese che dimostrano di possedere i requisiti di eccellenza;
  • fornire un servizio ai cittadini per facilitare la scelta dei migliori fornitori;
  • costituire un insieme di imprese che, per l’elevata qualità dei processi e dei prodotti, dia lustro al territorio piemontese attraverso il suo comparto artigiano.

Principali novità:

  • il marchio non è più “eterno”, ma ha una durata di cinque anni: il termine temporale e la logica di controllo del permanere della qualità che vi è sottesa sono stati fortemente voluti dagli artigiani stessi;
  • il marchio di qualità, finora riservato al prodotto, diventa ora un riconoscimento a tutto tondo, attento anche alla qualità dell’impresa che deve dimostrare di “saper fare”, saper “essere” e sapersi “presentare” in modo “Eccellente”;
  • al nuovo riconoscimento saranno connessi importanti interventi di valorizzazione.

Ai fini di valutare la qualità dell’impresa, nell’ambito di ogni settore, saranno presi in considerazione elementi trasversali, quali ad esempio:

  • il miglioramento della gestione d’impresa in termini di processi, prodotti, servizi, relazioni;
  • la tradizionalità e il legame con i territori;
  • la formazione continua del titolare e dei suoi collaboratori;
  • le performance della sostenibilità socio-ambientale;
  • l’apertura verso mercati internazionali.

Questo senza dimenticare l’eccellenza dell’impresa artigiana che svolge il proprio lavoro a regola d’arte, con una produzione aziendale di quantità ridotte ma di elevata qualità e un mercato consolidato, costituito principalmente dal consumatore del proprio territorio. Gli elementi sopra menzionati – articolati in indicatori misurabili – concorreranno alla valutazione della qualità d’impresa, anche secondo un criterio di graduazione, nonché alla predisposizione degli strumenti regolamentari e disciplinari per l’uso e il rilascio del marchio “Eccellenza Artigiana”.

Il dettaglio e la pesatura degli indicatori e la scrittura dei nuovi disciplinari sono demandati ad appositi gruppi di lavoro, tecnici e metodologici.

Le macro aree della produzione manifatturiera e alimentare sono confermate; gli ambiti saranno, per il settore manifatturiero, l’artigianato artistico, tradizionale/tipico e innovativo e per l’alimentare quelli tradizionale/tipico e innovativo; gli specifici settori potranno essere rivisti, tenendo in particolar conto i settori emergenti e le nuove professioni che hanno avuto un notevole sviluppo negli ultimi anni.

Particolare attenzione è stata dedicata al dialogo con il mondo artigiano e ai vantaggi di cui potranno godere le imprese che accederanno al nuovo riconoscimento.

Mentre si conferma l’esclusiva partecipazione al Progetto “Bottega scuola”, anche per incrementare l’orientamento alla cultura dell’artigianato nei confronti del mondo giovanile, si prevedono, a conclusione del processo di selezione:

  • la promozione delle imprese attraverso un sito web e/o presenze sui social media;
  • la valorizzazione turistica delle eccellenze artigiane sui territori, sia per intercettare i flussi turistici già esistenti sia per eventi o attività di incoming, anche con l’attivazione di bandi per progetti di valorizzazione dell’artigianato eccellente;
  • la valorizzazione della presenza delle eccellenze artigiane presso le aree espositive in occasione di importanti manifestazioni, vissute anche quali attività di animazione o di presidio ai fini della sicurezza dei luoghi;
  • la promozione dell’Eccellenza artigiana nei confronti del mondo della formazione, istruzione e università come occasione all’interno di percorsi di orientamento in cui far cogliere il valore dell’artigianato come opportunità professionale e di auto-imprenditorialità;
  • il sostegno ad attività di filiera tra artigiani, agricoltori, produttori di materie prime, con particolare attenzione alla filiera corta e di qualità.

Importante sottolineare la significativa partecipazione al progetto “Bottega scuola”, riservato fin dalle origini (2002) alle imprese “eccellenti”. Hanno partecipato al progetto complessivamente 1.493 imprese, di cui 493 (33%) del comparto alimentare e 1.000 (67%) di quello manifatturiero. All’edizione partita a metà del 2019 potranno partecipare 456 imprese che formano altrettanti giovani alla professione. Oltre al fondamentale ruolo di orientamento alla cultura dell’artigianato per i giovani, il tirocinio formativo ha portato per una parte consistente dei partecipanti a sbocchi occupazionali presso l’azienda ospitante o in proprio: negli ultimi anni sono stati premiati con il marchio di eccellenza alcuni artigiani che avevano iniziato il loro percorso proprio con Bottega scuola. Ne sono esempio Hugo Lejeune – Ebanista restauratore creatore – giovane restauratore francese, che grazie alla partecipazione al progetto “Bottega scuola” nel 2016 ha successivamente rilevato l’attività del maestro artigiano che lo aveva ospitato e Maura Abello – Favole di seta – che, completati gli studi presso l’Accademia di Belle Arti, dove si è avvicinata alla sartoria teatrale ed agli abiti storici, grazie alla partecipazione al progetto “Bottega scuola”, ha successivamente deciso di avviare il suo laboratorio di sartoria su misura per abiti da cerimonia.

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